Giunti ormai nella prima decade di marzo 2025 si può dire, senza timore di essere smentiti, che l’invasione di visitatori nell’anno del Giubileo non vi è stata.
Nella migliore delle ipotesi, in presenza di un forte recupero nei prossimi mesi, si può arrivare ai numeri del 2024, ma sicuramente non alle previsioni pre-giubilari.
Ci si domanda quindi perché le istituzioni, nonostante avessero a disposizione numerosi centri studi, hanno sbagliato in modo così grossolano queste previsioni ed indotto, con questa errata comunicazione, molti privati ad investire sul settore, ad esempio in case vacanze o attività commerciali.
Ormai, in realtà, si fa sempre più diffusa l’idea che le istituzioni abbiano bisogno periodicamente di gridare al lupo al lupo, perché necessitano di una legislazione di emergenza. In Italia la legislazione di emergenza serve in primo luogo per arginare le lunghe procedure ordinarie ed in secondo luogo
per ottenere stanziamenti milionari.
Non sfugge a questa logica la normativa prevista per il Giubileo che ha visto stanziare un’enormità di risorse pubbliche per opere che in parte non sono state ancora consegnate ed in parte finiranno abbondantemente dopo la fine del Giubileo e che pertanto avranno contribuito in questo anno 2025 ad apportare solo disagi aggiuntivi a quelli già cronici della città.
Con la speranza che l’indulgenza plenaria ai fedi si estenda anche alle colpe degli amministratori.